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DiAnnamaria Palumbo

Premi di produzione e prescrizione contributiva: il principio di competenza prevale sempre

La Cassazione ribadisce che i contributi sui premi di produzione decorrono dalla data di scadenza contrattuale, non dall’effettivo pagamento

Con l’ordinanza n. 15054 del 5 giugno 2025, la sezione lavoro della Corte di Cassazione ha chiarito definitivamente una questione importante per aziende e lavoratori: quando inizia a decorrere il termine di prescrizione per i contributi previdenziali sui premi di produzione pagati in ritardo.

Il caso: un premio del 2004 pagato nel 2013

La vicenda ha avuto origine da un contenzioso tra un dipendente e la società [omissis] per il risarcimento dei danni derivanti da omessa contribuzione su un premio di produzione. Il lavoratore aveva ottenuto con sentenza del 2012 il riconoscimento del diritto al premio di produzione relativo all’anno 2004, che la società aveva poi corrisposto tra gennaio e marzo 2013.

La questione centrale riguardava il momento da cui far decorrere la prescrizione dei contributi previdenziali: la società aveva versato i contributi all’Inps nel maggio 2015, ma l’istituto li aveva rifiutati ritenendoli prescritti. La Corte d’appello di Torino aveva dato ragione alla società, applicando erroneamente il criterio di cassa anziché quello di competenza.

Il principio affermato dalla suprema Corte

Il criterio di competenza non ammette deroghe

La Cassazione ha ribadito con fermezza che il sistema di prelievo contributivo si basa sulla nozione di retribuzione “dovuta” e non su quella effettivamente corrisposta. Questo principio, definito “criterio di competenza”, trova la sua base normativa nelle disposizioni sulla retribuzione contributiva che si sono succedute nel tempo.

Come costantemente affermato dalla Corte, la base imponibile per il calcolo dei contributi previdenziali resta insensibile agli eventuali inadempimenti del datore di lavoro. I contributi devono essere commisurati non alla retribuzione materialmente erogata, ma a quella che il lavoratore ha diritto di ricevere secondo la normativa di riferimento.

L’errata interpretazione dell’art. 12 della legge n. 153/1969

La Corte d’appello aveva erroneamente interpretato l’art. 12, comma 9, della legge n. 153/1969, che prevede per i premi di produzione l’assoggettamento a contribuzione “nel mese di corresponsione”. I giudici territoriali avevano inteso questa disposizione come riferita al momento dell’effettivo pagamento (criterio di cassa).

La Cassazione ha chiarito che il “mese di corresponsione” è quello stabilito dalla legge o dal contratto, non quello dell’effettivo pagamento. Il criterio resta quindi sempre di competenza, non di cassa. Come precisato dalla giurisprudenza consolidata, questa disposizione non deroga ai principi generali del sistema contributivo.

Le conseguenze pratiche della pronuncia

Per le aziende

La sentenza ha implicazioni significative per la gestione dei premi di produzione:

  • Obbligo contributivo immediato: i contributi sono dovuti dalla data di scadenza contrattuale del premio, indipendentemente dal pagamento effettivo
  • Rischio prescrizione: il ritardo nel pagamento del premio non giustifica il ritardo nel versamento dei contributi
  • Responsabilità risarcitoria: l’omessa contribuzione può comportare danni al lavoratore, anche di natura pensionistica

Per i lavoratori

I lavoratori possono trarre diversi vantaggi da questo orientamento:

  • Tutela della posizione contributiva: i contributi maturano dalla data di competenza, non dal pagamento
  • Diritto al risarcimento: in caso di omessa contribuzione per prescrizione, sussiste il diritto al risarcimento del danno pensionistico
  • Maggiore certezza: la posizione contributiva non dipende dai ritardi aziendali nei pagamenti

Le implicazioni sistematiche

Coerenza del sistema contributivo

La pronuncia conferma la coerenza del sistema previdenziale italiano, che non può essere influenzato dai comportamenti inadempimenti dei datori di lavoro. Il principio di competenza garantisce:

  • Uniformità nell’applicazione delle regole contributive
  • Tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori
  • Certezza nei rapporti con gli enti previdenziali

Responsabilità datoriale

Le aziende devono prestare particolare attenzione alla gestione dei premi di produzione, considerando che:

  • L’obbligo contributivo sorge con la maturazione del diritto
  • Il ritardo nel riconoscimento del premio non giustifica il ritardo contributivo
  • La prescrizione dei contributi può comportare l’impossibilità di sanare la posizione del lavoratore

Conclusioni

La sentenza n. 15054/2025 rappresenta un importante richiamo alla corretta applicazione dei principi del sistema contributivo. La Cassazione ha voluto ribadire che il criterio di competenza non ammette eccezioni, nemmeno per particolari tipologie retributive come i premi di produzione.

Per le aziende, la pronuncia impone una gestione più attenta degli aspetti contributivi legati ai premi variabili, evitando di subordinare gli obblighi previdenziali ai tempi effettivi di pagamento. Per i lavoratori, rappresenta un’ulteriore garanzia della tutela dei propri diritti previdenziali.

Il caso sarà ora riesaminato dalla Corte d’appello di Torino, che dovrà verificare se, applicando correttamente il criterio di competenza, i contributi versati nel 2015 su un premio dovuto nel 2005 fossero effettivamente prescritti e, di conseguenza, se sussista il diritto del lavoratore al risarcimento del danno pensionistico.


La sentenza è stata depositata il 5 giugno 2025 e conferma un orientamento consolidato della Cassazione in materia di contributi previdenziali. Per approfondimenti sulla gestione degli aspetti contributivi aziendali, il nostro studio rimane a disposizione per consulenze specialistiche.