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DiAnnamaria Palumbo

I SISTEMI DI GESTIONE COME MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI O BEST PRACTICES – BASE DEL MODELLO 231

Come già anticipato, pur non potendo il Modello Organizzativo 231 esaurirsi in esso, un sistema di gestione ambientale conforme al regolamento EMAS, alla norma UNI EN ISO 14001 o a questi equivalente costituisce sicuramente un rilevante elemento di facilitazione nella costruzione dei compliance programs per la prevenzione dei reati ambientali.

Ciò si rivela opportuno anche al fine valorizzare le procedure e le prassi già esistenti procedendo direttamente alla integrazione delle stesse nel modello, evitando così la proliferazione dei modelli organizzativi e conseguentemente i rischi legati alla coesistenza di sistemi, quali lo spreco di risorse e  l’inefficacia dei controlli (“troppi controlli, nessun controllo”).

Le misure da adottare, inoltre, devono essere improntate alle migliori tecniche disponibili o alle migliori pratiche ambientali (come richiesto dall’art. 5 comma 1, lettera l-ter del D. Lgs. 152/2006, conformemente alla disciplina europea) e tali possono essere sicuramente considerati i sistemi di gestione ambientale sopra descritti.

Si dovrà poi procedere all’analisi dei diversi elementi costitutivi di un sistema di gestione ambientale (sostanzialmente comuni a EMAS e ISO 14001, salve talune particolarità), evidenziando quali di essi siano già in grado di soddisfare le richieste del D. Lgs. 231/2001 e quali, invece, siano suscettibili di rafforzamento nella prospettiva dell’integrazione del Modello Organizzativo.

A comprova dell’utilità della integrazione dei sistemi di gestione ambientale nel modello 231 si possono ricordare le pronunce giurisprudenziali che hanno dato positiva rilevanza alle più avanzate tecniche di intervento e di organizzazione adottate nelle procedure aziendali. Tra le molte, si cita la sentenza (forse) più emblematica: “la certificazione ottenuta ed i documenti prodotti e/o acquisiti dal perito hanno dimostrato una sola cosa: di più non si poteva fare. Di più, dunque, non era corretto esigere” (Tribunale di Mondovì, 24 aprile 2001 n. 257).

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DiAnnamaria Palumbo

SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE – APPROCCIO VOLONTARISTICO BASATO SU NORME

Un approccio alla gestione dell’impatto ambientale dell’ente è quello basato su Norme. Appartengono a questo gruppo tutte le norme della famiglia delle UNI EN ISO 14000. Tali  norme sono specifiche tecniche, standard e generiche, per i sistemi di gestione ambientale.

In quanto generali, esse possono essere applicate ad ogni tipo di organizzazione a prescindere dalla dimensione, produzione o categoria. La norma UNI EN ISO 14001:2004 è l’unica norma prescrittiva; le altre quattro (UNI EN ISO 14004; UNI EN ISO 19011; UNI ISO 14050; UNI EN ISO 14031 delle quali non ci occupiamo in questa sede) costituiscono linee guida.

La norma UNI EN ISO 14001 nasce dalla norma inglese BS 7750 che descrive i requisiti relativi al sistema per la gestione dell’ambiente. Secondo la norma in questione (ma così avviene anche per il Regolamento Emas con il quale presenta numerosi punti di contatto), il sistema di gestione ambientale è uno strumento che dovrebbe consentire ad un’organizzazione di mantenere un miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali attraverso un processo dinamico e ciclico (cd. ciclo di Deming o modello del miglioramento continuo).

In particolare, lo schema metodologico proposto si compone delle seguenti fasi che si ripetono continuamente:

  1. Analisi ambientale iniziale: la norma, pur non richiedendo in modo esplicito l’esecuzione di un’analisi preliminare (come invece richiede il regolamento Emas), offre le indicazioni sulla possibilità di effettuare tale analisi iniziale senza tuttavia che sia richiesta la redazione e pubblicazione della dichiarazione ambientale. L’importanza di tale analisi ambientale consente di individuare le coordinate del sistema di gestione dalle quali partire per la fase di pianificazione.
  2. Politica ambientale: l’alta direzione deve definire politica ambientale dell’organizzazione appropriata alla natura, alla dimensione ed agli impatti ambientali dell’attività, dei prodotti e dei servizi e che includa un impegno al miglioramento continuo come espresso dalla norma tecnica. 
  3. Pianificazione: l’organizzazione deve individuare gli aspetti ambientali significativi della propria attività, dei prodotti e dei servizi, assegnare loro una priorità di intervento e gestire gli stessi in funzione della loro specificità e degli obiettivi ambientali fissati nella politica ambientale. A seguito dello studio strutturale delle attività dell’azienda, vengono individuate le interazioni tra le diverse attività (o sottosistemi). La riduzione degli effetti ambientali richiede di analizzare dette interazioni sotto i profili qualitativi, quantitativo e di efficienza.

L’organizzazione deve pianificare una procedura di monitoraggio delle prescrizioni legali e volontarie alle quali è sottoposta, nonché stabilire e mantenere obiettivi e traguardi coerenti con la politica ambientale. A tal fine la stessa deve predisporre adeguati programmi ambientali che descrivano le operazioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi.

  • Attuazione e funzionamento: l’alta direzione deve fornire le risorse necessarie (umane, strumentali, finanziarie) per attuare e controllare il sistema di gestione ambientale e formalizzare (o “segregare”)  le responsabilità dei vari attori nel sistema. L’organizzazione deve attivare procedure di formazione (di base, tecnica e specifica a seconda delle mansioni ricoperte) ed addestramento del personale; predisporre procedimenti di comunicazione interna ed esterna riguardante gli aspetti ambientali significativi e registrare ogni decisione in merito; procedere ad adeguata documentazione del sistema di gestione ambientale nonché assicurare il controllo di tale documentazione. L’organizzazione deve inoltre predisporre un idoneo controllo operativo nonché stabilire e mantenere attive procedure di preparazione e risposta alle emergenze.
  • Controlli ed azioni correttive: l’organizzazione deve prevedere procedure documentate di controllo e misura delle caratteristiche delle attività di impatto ambientale, nonché di registrazione di tutte le informazione ottenute dai campionamenti ad analisi; procedere a valutazione periodica della conformità alle norme ed ai regolamenti attuativi, definire un programma di audit interno al fine di verificare che il sistema di gestione ambientale sia correttamente applicato.
  • Riesame della direzione: l’organizzazione deve riesaminare il sistema di gestione ambientale ad intervalli di tempo predeterminati per assicurarsi che il sistema sia adeguato ed efficace o modificarlo se necessario. In ogni caso il riesame comporta la redazione di un piano di miglioramento e di un rapporto.

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DiAnnamaria Palumbo

SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE – APPROCCIO VOLONTARISTICO BASATO SU LEGGI

Un approccio alla gestione dell’impatto ambientale dell’ente è quello basato su leggi. Appartiene a questo gruppo il regolamento EMAS sull’adesione volontaria delle organizzazioni ad un sistema comunitario di eco-gestione e audit.

In particolare, l’organizzazione che intende aderire al Regolamento EMAS è tenuta a svolgere i seguenti adempimenti per poter registrare il proprio sito:

  1. analisi ambientale iniziale (AAI), sì da stabilire la posizione iniziale dell’organizzazione rispetto alle condizioni ambientali in modo da determinare quali situazioni operative hanno o possono avere impatti ambientali significativi (diretti ed indiretti) e su quali sia giustificabile un impegno in termini di obiettivi e di programma ambientale;
  2. individuazione della propria politica ambientale e pertanto degli obiettivi e principi generali di azione rispetto all’ambiente: in particolare, l’organizzazione deve formalizzare l’impegno da parte dell’alta direzione aziendale al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, alla conformità con la normativa ambientale ed al rispetto di eventuali accordi sottoscritti. La politica ambientale deve essere esplicitata in un documento (generalmente sottoscritto dall’Amministratore Delegato o dal Direttore Generale) e costituisce il riferimento della certificazione del Sistema di Gestione Ambientale;
  3. pianificazione ossia elaborazione del programma ambientale (o sistema di gestione ambientale) che contenga una descrizione delle misure adottate per il conseguimento degli obiettivi definiti dal vertice aziendale. Il programma deve specificare le responsabilità, i mezzi, le procedure operative, le esigenze di formazione, i provvedimenti di monitoraggio e controllo, i sistemi di comunicazione;
  4. implementazione ed attuazione del sistema di gestione ambientale;
  5. verifica, sorveglianza e misurazione: l’organizzazione deve redigere, attuare e mantenere una procedura che consenta di sorvegliare e misurare regolarmente i parametri significativi, svolgendo così attività di riesame e valutazione al fine di assicurare il rispetto delle prescrizioni legali; deve altresì stabilire, attuare e mantenere attiva una procedura per trattare i casi riscontrati e potenziali di non conformità ai requisiti EMAS mediante azioni correttive e preventive. L’organizzazione deve altresì allestire un sistema di registrazioni necessario a dimostrare l’osservanza dei requisiti;
  6. auditing ambientale interno ossia valutazione sistematica e periodica, documentata e obiettiva delle prestazioni ambientali dell’organizzazione;
  7. riesame della direzione: l’alta direzione deve riesaminare il sistema di gestione ad intervalli regolari per garantirne l’adeguatezza e l’efficacia;
  8. redazione della Dichiarazione ambientale rivolta al pubblico e che lo informi sulla storia del sito, sulla politica ambientale, sulle attività dell’organizzazione, sull’analisi ambientale effettuata sul sito, ed altri aspetti ambientali rilevanti. La dichiarazione deve avere un contenuto minimo che specifichi, tra gli altri aspetti, gli indicatori chiave di prestazione nei settori fondamentali (efficienza energetica, efficienza dei materiali, acqua, rifiuti, biodiversità, emissioni). La dichiarazione ambientale viene così sottoposta a validazione da parte di verificatori accreditati ed inviata all’Organismo competente il quale, tra le altre cose, provvede all’iscrizione del sito nel registro europeo dei siti conformi al regolamento CEE ed autorizza la pubblicazione della dichiarazione ambientale validata e l’utilizzo del logo EMAS.

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